Yevgeny Prigozhin, il leader dei mercenari che si sono rivoltati contro Mosca, andrà in Bielorussia grazie all’intervento di Lukashenko.
Yevgeny Prigozhin, il leader dei mercenari che si sono rivoltati contro il governo di Putin, è diretto in Bielorussia. L’intervento del premier Lukashenko si è rivelato fondamentale per le sorti di Mosca ma l’attacco dei Wagner avrà comunque conseguenze sul futuro della Russia. Il Cremlino ha fatto cadere le accuse su Prigozhin ed ha fatto una bruttissima figura agli occhi del mondo intero.
Ad uscire sconfitto da questa vicenda, secondo gli esperti, è proprio Vladimir Putin che, dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, si era dipinto come potente ed inattacabile statista ma ha necessitato dell’aiuto del leader della Bielorussia per risolvere la situazione. Le truppe russe, inoltre, difficilmente sarebbero riuscite a respingere l’assalto dei mercenari della Wagner. Alcune voci, inoltre, sostengono che Putin avesse già pronto un aereo per scappare da Mosca, notizia poi smentita dal Cremlino.
Un vero e proprio colpo di stato
“La situazione di stallo armato sulla strada per Mosca, per quanto breve, ha rappresentato la più drammatica lotta per il potere in Russia dalla resa dei conti del 1993 tra Boris Eltsin e il parlamento“. Questo il commento del New York Times sulla vicenda. I giornalisti americani sottolineano che, a differenza del momento in cui si disgregò l’Urss, questa volta Washington non aveva un preferito nello scontro. Il sistema russo, secondo alcuni esperti, appare sempre più fragile dopo l’attacco subito dalla Wagner: le forze militari di Mosca, infatti, passeranno il resto della guerra contro l’Ucraina a chiedersi se possono fidarsi di chi combatte al loro fianco.
“L’immagine di Putin che appare alla televisione nazionale per chiedere la fine di una ribellione armata – spiegano gli esperti dell’Institute for the Study of War – avrà un impatto duraturo. La ribellione ha messo in luce la debolezza delle forze di sicurezza russe e ha dimostrato l’incapacità di Putin di usare le sue forze in modo tempestivo per respingere una minaccia interna“.